Top album 2020

E' stato un anno difficile anche per la musica, con pochissimi album di livello nella parte centrale del 2020. Inizio con il recupero di un album degli anni scorsi da me non conosciuto e trascurato, scoperto solo ora.

Quest'anno pochi album, se non mi hanno proprio preso non li metto in classifica, dunque quello che vedete qui sotto è quello che secondo deve restare di questa annata.

1 - Riverside - Love, fear and the time machine (Prog-Rock) del 2015

Siamo oggi qui per celebrare il genio di Mariusz Duda, eclettico musicista polacco con una carriera ormai quasi ventennale. Il suo gruppo storico sono i Riverside, che fossero americani o inglesi eravamo qua parlarne come eredi dei Pink Floyd. Invece sono polacchi. Sfornano nel 2015 un classico del rock, con varianti tra math, metal e progressive. Strepitosi e trascinanti, sarebbe fantastico vederli dal vivo. Poi è leader anche dei Lunatic Soul, tra folk ed elettronica. Non si fa mancare nulla dato che ha suonato anche in altri gruppi e quest'anno (oltre all'album con i Lunatic Soul) ha anche sfornato un album solista dalle tonalità claustrofobiche da lockdown di stile ambient. 

Il più bell'album dell'anno (se fosse del 2020) è Love, Fear and the Time Machine. Ma è del 2015. Ogni brano potrebbe essere un classico del rock e se Discard your Fear è probabilmente il pezzo rock più orecchiabile sono anche molti altri i brani che volano alto. Non si sa mai come si svilupperà ogni proposta musicale, dal melodico al metal e viceversa nel giro di poche battute. faccio fatica a scegliere cosa possa piacermi di più, da rocckettaro melodico quale io sono. Certo che dopo l'introduzione di Lost i 4 brani seguenti (Under the pillow, Addicted, Caterpillar..., Saturate me) sono un filotto difficilmente replicabile. Dopo la pausa melodica di Afloat è il turno del "singolo" Discard your Fear. Poi Towards the blue Horizon ci illude con l'iniziale melodia alla Steven Wilson per poi virare a sorpresa su metal in tempi dispari. La splendida Time Travellers (che con molti ascolti diventa forse il punto più alto dell'album) introduce la chiusura floydiana di Found.

Non sentitelo solo una volta per poterlo apprezzare appieno. Ripescatevi l'intera discografia di Duda.

Dopo questa elegia non si può partire con l'album primo in classifica ma con il secondo.

2 - Klo Pelgag - Notre Dame des Sept Douleurs (Art-pop)

Album francese (cantautrice del 1990) totalmente ignorato in Italia al punto che non trovate neanche una recensione in italiano. L'artista si muove tra art-pop, canzoni barocche e canzoni della tradizione francese. Un uso mirato di archi ed elettronica riesce a rendere particolarmente attraenti gli arrangiamenti. Se Remora, Umami e soprattutto Melamine sono particolarmente trascinanti nei loro ritornelli è nella sua anima romantica che Klo dà il meglio di sè. J'aurai les Cheveux Longs (concedetegli un paio di ascolti) è da brividi e altrattanto splendida (vedete il video) è Maison Jaune.

3 - Tutti fenomeni - Merce funebre (Synth Pop)

Giorgio Quarzo Guarascio rinnega in parte le sue radici trap (anche se il video di Troppa Vendetta, di 2 anni fa, era geniale e va ripescato dal calderone dei pezzi cessi trap in giro). La sua forza sono in parte le musiche ma in grande parte i testi incredibili e spiazzanti che riesce a sfornare.
Si parte con la trasfigurazione della Marcia Funebre di Chopin, per poi passare al principale singolo dell'album, Valori aggiunti, che riprende in maniera dissacrante i temi di Enjoy the Silence dei Depeche Mode. Un paio di frasi buttate lì: 
I poeti morti non tagliano il pane Non portano il cane, non hanno tatuaggi
I poeti vivi hanno gli aggettivi Per gratificare i nuovi primitivi

che è forse una presa di coscienza su come sia la comunicazione oggi, tra cantanti trap e politica.
Voglio infliggerti pene senza senso
Per metterti in guardia da questo mondo orrendo
andiamo a fare il mondo bello

e finiamo con il sorriso.

I brani si susseguono con testi originali e pieni di citazioni che è difficile scegliere, ecco qualche esempio:
Sai che odio il sushi, ma se tu mi imbocchi
Mi sembrerà una pizza margherita

Se non è amore questo...

Quando mi impicco penso positivo
Che prima o poi la corda si spezza

Il mondo è pieno di cretini che mi stanno simpatici
Ce ne sono altri che se non fossero istruiti mi starebbero meno antipatici

La regola sociale più stupida che esista
Dopo la puntualità è sicuramente il preavviso

Qualcuno che si esplode (con evidenti richiami musicali e testuali a Battiato, vero fantasma che aleggia sull'intero album) parla alla maniera sua della carenza di valori nella nostra civiltà.
Si chiude con Trauermarsh (marcia funebre in Tedesco), una nuova rivisitazione del tema della Marcia Funebre ma stavolta cantata/parlata, e non potremo mai dimenticare che Leonardo Da Vinci era molto rock Mentre Caravaggio era più tipo un rapper.

Sicuramente l'album italiano più originale dell'anno 2020. Verso fine 2020 esce il singolo Parlami di Dio che lascia preludere a una nuova uscita. Speriamo.

4 - Kelly Lee Owens - Inner Song (Elettronica)

Ogni anno esce qualcosa di elettronica che mi prende da morire e quest'anno è l'album della gallese Kelly Lee Owens. L'album di quest'anno parte piano e non ha sussulti particolari, ma poi ti ritrovi a volerlo ascoltare ancora e ancora. E' come se i brani mostrassero le due anime della musicista. Da un lato il dream-pop di On (video molto coinvolgente del rapporto di un uomo con il suo cane, e vi farà stare male) seguito da Melt! che più house da club e disoteca non si può. Jeanette riprende temi antichi della prima elettronica da Alan Parson, mentre la stranissima Corner of my Sky ci spiega dove vanno a finire tutte queste maledette fette di pane. Night è il brano nel quale si intersecano l'anima techno e quella melodica dell'album. Ripeto: non è un album d'impatto al primo ascolto ma merita almeno due o tre passate per essere apprezzaro appieno.

5 - Ultraìsta - Sister (alt-pop, elettronica)

Il terzetto di Londra rientra con un album dall'anima ben definita. I ritmi sono ipnotici e trascinanti e il genere è elettronica/trip hop/synth pop. Tutto è al suo posto, non ci sono pause, ogni pezzo incalza tra Daughter, Radiohead, XX, Haelos. Il brano Tin King è un buon biglietto da visita per entrare nel club.

6 - The Strokes - The New Abnormal (Indie-rock, Synth-pop)

Dopo 20 anni di carriera (e il mestiere lo si vede negli arrangiamenti) riescono ancora a scrivere brani coinvolgenti e ritornelli orecchiabili. Un album pieno proprio di belle canzoni, e sembra quasi (dalla freschezza) un album da esordienti. Se The Adults are Talking è lo splendido biglietto da visita all'inizio dell'album poi si prosegue con brani da urlo dove gli strumenti si muovono su linee distinte che si intersecano una sull'altra. Altri pezzoni da canticchiare sono Bad Decision, Eternal Summer, Why are Sundays so Depressing. Grandiosa in alcuni momenti l'interpretazione canora di Julian Casablancas.

7 - Joan Thiele - Operazione Oro (Cantautrice italiana)

L'artista non solo italiana è al suo terzo album ma è anche il primo in Italiano. Il cantato trascinato è a mio parere molto sensuale. L'album prende origine da filmini del nonno che raccontano dei suoi viaggi ed è stato uno spunto per fare il punto della propria identità rivivendo in maniera consapevole il proprio passato in questo momento della vita. Vita peraltro particolare perchè vissuta tra Italia e sudamerica in Colombia, con madre italiana e padre svizzero. Il suono è pop, urban, trap e forse non sarebbe il mio genere ma quando ti prende ti prende. I singoli che avrete sentito sono sicuramente Le Vacanze (difficile dimenticare il ritornello), Sempre la Stessa (siamo sul genere American Boy di Estella) e Viso Blu. Il brano forse più controverso è Puta, per un testo oggi difficilmente accettabile dal conformismo dei giorni di oggi.
Dall'album precedente a questo si vede un cambiamento notevole, speriamo che la canautrice sappia rinnovarsi ancora proponendoci con il suo stile altri brani coinvolgenti come questi.
Quel che stupisce è il perchè una tale artista sia praticamente sconosciuta al grande pubblico, ma dicevo lo stesso di Diodato che poi ha vinto Sanremo e di Di Martino e Colapesce che ormai sono diventati splendide realtà del cantautorato moderno italiano. Ne sentiremo parlare.

8 - Diiv - Deceiver (Shoe-Gaze, Indie-Rock) del 2019

Un album energetico. Un crescendo fino alla trascinante Blankenship e all'epica Acheron. Se andate a correre e vi serve sprint. Quest'anno che gli Horrors non hanno fatto uscire niente ecco un album ai loro livelli.

9 - Rome - Lone Furrow (Neofolk)

Jerome Router, in arte Rome, è un musicista lussemburghese che dà nuovo lustro al folk nordico e non solo. E' capace di creare atmosfere d'altri tempi che non sfigurerebbero come colonna sonora di un ipotetico Trono di Spade II. Parliamo di un musicista con numerosi album alle spalle e una lunga carriera. Se volete scoprire il suo mondo vi consiglio, per iniziare, Tyriat Sig Tyrias, Achtung Baby (arrangiata alla maniera dei The National). The Angry Cup (sembra la colonna sonora di un torneo medievale), The Twain, la struggente Palmyra cantata in francese e la spigolosa Obsidian cantata in tedesco.

10 - Lunatic Soul - Through Shaded Woods (Progressive-folk)

Torniamo da dove siamo partiti, a Mariusz Duda. Sì, quello dei Riverside che propongono progressive rock. Il suo progetto alternativo Lunatic Soul gli serviva per dare forme diverse alla sua creatività ed aveva finora affrontato temi elettronici e ambient. Nel suo settimo album come Lunatic Soul si vede già dal primo brano, Navvie, che ci si muove stavolta nel solco della tradizione folk del nord Europa. Il brano che dà il titolo all'album è forse il più Riverside dell'album, si sente la strutturazione progressive del brano, ma l'arrangiamento tra elettronica e folk è tutt'altro dell'arrangiamento che avrebbe sviluppato nei Riverside. Splendida la ballata melodica The Fountain che chiude l'album.

11 - Maya Hawke - Blush (Folk USA)

Quel gran pezzo della ragazza della gelataia di Stranger Things è la figlia di Ethan Hawke e Uma Thurman. Ed è anche la giovanissima cantante di questo splendido album di ballate nella tradizione americana. Generous Earth, So Long, River like You li senti una volta e sono già dei classici. Quest'album è decisamente migliore di altre prove cantautoriali femminili (di cui non faccio nomi) che si trovano in tutte le classifiche di fine anno dei migliori album.

12 - Giovanni Truppi - 5 (Cantautore italiano)

Niente di nuovo, 5 brani già usciti, ma riarrangiati e cantati in duetto. Sia i nuovi arrangiamenti che gli interpreti che affiancano il cantautore napoletano rendono i brani molto più variegati e coinvolgenti. I 4 artisti coinvolti sono Calcutta in Mia, La rappresentante di Lista in Due Segreti, Brunori Sas in Procreare e soprattutto Niccolò Fabi in Conoscersi in una situazione di difficoltà, in uno dei più bei brani in assoluto del 2020. Chiude da solo, Giovanni Truppi, con la melodica "Il tuo numero di telefono".

13 - Burzum - Thulean Mysteries (folk nordico)

Dopo 20 anni di galera per omicidio (leggetevi la storia su internet) Burzum esce dal carcere e cambia registro. Se prima era heavy metal con violenza e satanismo, incendi nelle chiese eccetera, beh, quest'album non c'entra nulla. Non c'è una vera canzone, sono solo temi accennati e talvolta poco sviluppati, lasciati abbozzati in 1 o 2 minuti, tranne pochissime eccezioni. Se però lasciate scorrere l'album lui va, come l'acqua cheta, e siete trasportati. A Thulean Perspective e Gathering of Herbs vi possono dare un'idea di cosa aspettarvi.

Altri album che meritano

Sault - Black Is (La colonna sonora del Black Lives Matter da parte di un collettivo anonimo e fuori dagli schemi)
Hiroshi - Anything (tra Radiohead e Post-Rock un gran bell'album del gruppo marchigiano)
Karoshi - Cosmic Latte (Elettronica, Post-Rock, un gruppo italiano che crea musica di forte impatto emotivo)
Future Islands - As Long as You Are (Come sempre grande energia in questo pop alternativo del gruppo americano)
Yves Tumor - Heaven to a tortured mind (Da Gospel for a New Century in poi è la trasfigurazione in chiave dark e moderna del r&b)
Roisin Murphy - Roisin Machine e Kylie Minogue (Ecco chi sa fare ancora disco music)
Gorillaz - Song Machine, Season One Strange Timez (Sono sempre loro e si ascoltano con piacere)
Matt Berninger - Serpentine Prison (La voce dei The National in una splendida interpretazione)
Dan Romer - Maniac, Teho Teardo - L'alligatore (Due colonne sonore di serie TV)
Black Pumas - Black Pumas (Colors diventa da ll'uscita già un classico del Soul)
Aurora Aksnes - Raccolta (La sua playlist su Spotify è splendida)
Other Lives - For their love (Un indie-rock d'autore)
EoB - Earth (Un componente dei Radiohead in un suo progetto solista tra elettronica e rock)
Empress Of - Im'your Empress Of (Il miglior album di musica latina dell'anno)
Myrkur - Folkesange (Neofolk norvegese, l'inizio con Ella è molto coinvolgente e si segue poi tutto l'album)
Lucia Manca - Attese Ep 1 (4 brani di splendido pop cantautorale italiano)
Mariposa - Liscio Gelli (La trasfigurazione del liscio in chiave moderna)
Wild Nothing - Indigo (Grande indie-rock dagli arrangiamenti coinvolgenti e curati)
Katie Gately - Loom (Dark e oscuro progetto della musicista che insegna animazione americana)
Diodato - Che vita meravigliosa (Bell'album anche se non ai livelli del precedente)