Top album 2018

Top album del 2018.

1 - Rae Morris - Someone Out There (synth-pop)

Se sentite pop mainstream ci sono ritornelli di grande impatto, che so: Ed Sheeran, Charlie Puth... Poi alla terza canzone dell'album vi siete già rotti le scatole. Rae Morris invece fa le cose per bene, e la qualità della produzione (arrangiamenti vari e superbi) si sente, e l'album mantiene la sua qualità dall'inizio alla fine. Se Push me to my limit e la title track servono a mostrare il lato più soffice e romantico della cantante inglese, altri brani giocano sull'energia che trasmettono, grazie anche ai ritmi incalzanti. Reborn, Phisycal Form e Rose Garden richiamano Bjork o Madonna, e nell'ultimo pezzo sembra di sentire la prima Tori Amos. Altri brani sono più smaccatamente pop, mentre si distingue per originalità nelle variazioni di genere Lower the tone. Album leggero ma che non annoia affatto, e si capisce il perchè di ben 3 anni di preparazione degli arrangiamenti.

2 - Riverside - Wasteland (Progressive rock, metal, folk)

Se non fossero polacchi li conoscerebbe mezzo mondo, ma accidenti. L'inizio in sordina quasi folk di the day after fa da preludio al pezzone Acid Rain, con un inizio metal che mano a mano trasmuta in una seconda parte alla Alan Parson. Il gioco dei cambi di genere si ripropone anche con Vale of Tears e Lament, che si muovono tra chitarre metal e ritornelli prog. Guardian of angel, ma soprattutto la conclusiva the night before (che alterna battute in 5/4 e in 6/4) non sfigurerebbero in un album degli Anathema. L'inizio della ballata River down below è un momento più riflessivo, anche se dopo il brano diventa quasi sinfonico con chitarre floydiane. Un discorso a parte meritano la title track Wasteland e il pezzone musicale The struggle of survival. Se la title track potrebbe essere in alcune parti la colonna sonora fantasy del trono di spade 9, the struggle of survival è. specialmente nella seconda parte, la colonna sonora degli incredibili 3. Un album vario, omogeneo e coerente, incredibilmente ignorato anche dalla critica.

3 - Cosmo - Cosmotronic (synth-pop, dance)

Il progetto è molto originale: prima un concerto con brani trascinanti e di grande impatto, poi dance e rave fino al mattino. Questo il tour di Cosmo, e il cantautore di Ivrea sforna un doppio album dalle due anime. Il primo CD rappresenta il concerto (chi lo sente la prima volta pensa che già questo è finalizzato al ballo) e il secondo il rave (chi sente poi questo capisce che il primo CD non era finalizzato al ballo, anche se si ballava lo stesso. Oltre alla carica energetica potente e immediata non vanno sottovalutati i testi che trattano in prima persona la vita del cantante e la produzione estremamente curata. Magnetico, l'album attrae subito con Bentornato e non mostra cali di tensione nel susseguirsi dei brani.

4 - A Perfect Circle - Eat the Elephant (art-rock, metal)

Capisco che gran parte della critica si aspetti fuoco e fiamme da Howerdel degli Ashes Divide e da Maynard James Keenan dei Tool, che dopo 14 anni danno vita a un nuovo progetto insieme, ma considerare da poco questo grande album è del tutto ingeneroso. Soprattutto perchè questo è un album nel vero senso della parola, ossia un progetto coerente dove i brani hanno un loro perchè, non sono singoli buttati lì a caso per fare una compilation. Dopo la melodica title track seguono tre brani da grandi classici del rock, uno più potente dell'altro, di cui Doomed è la summa e anche Delicious più avanti è degno di menzione. Colpisce, per i brani meno energetici, la capacità di presentare giri di accordi e motivi melodici mai scontati, i volumi danno grande dinamicità, e non mancano gli archi per accentuare certi momenti di tensione che poi si risolvono in maniera inaspettata. Come solo nei grandi album il finale non presenta brani di riempimento, anzi: Hourglass (voci distorte elettroniche), Feathers ( il miglior brano dell'album) e Get the Lead Out (qui siamo vicini agli Alt-J) concludono alla grande. Ma cosa hanno ascoltato i critici?

5 - U.S. Girls - In a poem unlimited (art-pop)

La cantautrice americana presenta brani molto differenti uno dall’altro, con testi importanti che parlano di rapporti sociali e degli abusi degli uomini di potere. Ma l’album ben funziona anche senza comprendere i testi, l’approccio al pop è da cantautrice piuttosto che mainstream, e si va dagli anni ‘80 a motivetti hip-hop, chitarre funky e distorsioni, il tutto perfettamente coerente.

6 - Low - Double negative (low core. elettronica)

Un album difficilmente etichettabile, canzoni lente, riverberi esagerati, elettronica e distorsioni. I Low si rinnovano e fanno propria la lezione delle nuove tecnologie, mettendole al servizio di una proposta che è fortemente innovativa come potrebbe essere un album dei Radiohead. Come un album del genere possa non venire a noia è un mistero. Saranno i volumi con i loro saliscendi, saranno i ritornelli trascinati e ipnotici, ma si ascolta questo susseguirsi di musiche con la testa che viaggia altrove. Se c'è un vero album di Musica con la M maiuscola nel 2018 è questo, che piaccia o non piaccia il genere.

7 - Hookworms - Microshift (psych-rock, electro-pop)

Se non conoscete gli Hookworms siamo passati da una maggiore psichedelia a un uso più disinvolto dell'elettronica, e quest'album è un po' a metà tra i Primal Scream e gli Hot Chip. Negative space è una bella introduzione ai temi dell'album, distorsioni, energia, batteria incalzante. Static resistance è un gran pop, Ullswater disturba con uno stranissimo 9/4, poi si rallenta su temi più riflessivi che in Boxing day sconfinano nel post-rock. Un album non immediato nonostante l'orecchiabilità di alcuni brani.

8 - Subsonica - 8 (synth-pop)

Sono sempre loro, sono tornati e meno male. Ogni loro album è una garanzia, anche se non sperimentano come in questo caso ma rimangono sulle loro classiche coordinate è sempre un bel sentire. Non ci si annoia, decisamente, e tutte le canzoni hanno un loro perchè, e alcune in particolare (Respirare, Bottiglie Rotte, e L'incredibile performance di un uomo morto) entreranno probabilmente nei loro classici cavalli di battaglia. Al termine dell'album osano un po' di più, Nuove Radici e la Bontà, pur rimanendo nel loro genere, presentano degli elementi di originalità.

9 - Giardini di Mirò - Different Times (Post-rock)

Sono passati 19 anni da quel gioiello, pietra miliare del post-rock italiano (e non solo italiano), Rise and Fall of Academic Drifting. Se non lo avete ascoltato è il momento di riprendere in mano quel capolavoro dalla diffusione rara, in un'epoca ai primordi di internet, quando ho faticato a trovare anche chi potesse vendere l'album. Non è facile il genere del post-rock, specialmente se si cerca di non essere ripetitivi e si vuole calamitare l'ascoltatore in un vortice ipnotico. I Giardini di Mirò fanno centro, e te ne accorgi quando l'album finisce senza che tu te ne sia accorto e lo rimetti dall'inizio. Difficile parlare dei singoli brani quando la musica ti porta via così.

10 - Negrita - Desert Yacht Club (rock)

I Negrita sono l'unico vero gruppo rock italiano. Suonano bene, trascinanti dal vivo, e sempre sopra le righe, decisamente NON politically correct. Se è vero che alcuni album della loro discografia non erano così eccelsi, perchè a parte i due o tre brani di punta per il resto non si trovava grande ispirazione, altri (il fantastico Helldorado) o il presente Desert Yacht Club hanno come punto forte proprio nella loro omogeneità, e alcuni brani entreranno nella scaletta dei loro concerti per molto tempo.

11 - Starship 9 - Troopers (?)

Urania, collana di romanzi di fantascienza. Anni '80, musica da film. Un progetto italiano mira a ricreare le atmosfere d'epoca, tra musiche da film e dialoghi da sceneggiato tv. Piacevolissima operazione nostalgia.

12 - George Fitzgerald - All that must be (elettronica)

L'inizio dell'album, 4 brani alla Jamie XX, non possono che coinvolgere l'ascoltatore. Poi si viaggia alti, e l'album è forse meno innovativo ma più piacevole dell'altro album di elettronica dell'anno di Jon Hopkins. Musica senza tempo.

13 - Everything is recorded - Everything is recorded (elettronica, soul)

Un mix stranissimo di soul, r&b ed elettronica per un album denso di collaborazioni.

14 - Hater - Siesta (dream-pop)

Il gruppo svedese coglie nel segno don brani delicati e dall'arrangiamento classico, ma con melodie sempre piacevoli.

15 - Son Lux - Brighter Wounds (post-pop, songwriting, elettronica)

Se non fosse che non è esattamente il mio genere, ma questo è uno degli album più veri e completi dell'anno. Grande capacità compositiva, con l'uso del pieno e del vuoto, del silenzio e della voce, di uno strumento e del suo opposto. Gli stessi brani, arrangiati chitarra e voce, avrebbero potuto mostrare l'anima più cantautorale del gruppo newyorkese, invece l'uso pesante dell'elettronica cambia completamente le atmosfere.

16 - Empress of - Us (pop)

La compositrice Usa di origine honduregne scrive i brani più interessanti pop dell'anno, e ci si stupisce che non abbia avuto il successo di pubblico di altre cantanti meno dotate.

17 - Pastel Ghost - Ethereality (synth-pop)

Potrebbe essere un album di Trust, magari meno energetico, ma si balla agli stessi ritmi e suoni.

18 - Paletti - Super (synth-pop)

Il cantautore bresciano affronta con leggerezza molti temi del mondo di oggi, internet, la voglia di sentirsi giovani... I motivetti non si scordano e i testi colpiscono nel segno.

19 - Against All Logic (Elettronica)

Elettronica coinvolgente, strani ritmi di batteria, uso sapiente dei volumi. Da saletta riservata in discoteca.

20 - Arctic Monkeys - Tranquility Base Hotel & Casino (pop-rock)

Turner firma a nome Arctic Monkeys qualcosa che con il loro precedente album non c'azzecca per niente, giocando più sull'operazione revival che on il rock. Ma è comunque un bel sentire.

21 - Dirty projectors - Lamp lit Prose (pop sghembo)

Siamo tornati al genere dell'esordio, allontanandoci dalle derive soul del precedente album.

Singoli 2018

Dei bei singoli non compresi negli album precedenti:
- Amorphis - The Bee
- Audiobooks - Dance your life away
- Baloji - Bipolaire
- Christine and the Queens - Girlfriend
- Daniel Cavanagh - The Exorcist
- Eels - Bone Dry
- Hekate - Totentanz
- Field Music - Count it up
- Josh Rouse - Salton Sea
- Kacey Musgrave - Butterfly
- Let's eat grandma - Hot pink
- MGMT - Tslamp
- Montuoro - Africa (La rosa nera)
- Motta - Ed è quasi come essere felice
- Robyn - Missing U
- Roosevelt - Under the sea
- Tommaso di Giulio - Canzone per S
- Unknown Mortal Orchestra - Hunnybee