2015: Scozia

Immagine di copertina

4 luglio

Partenza nel tardo pomeriggio e pernottamento vicino a Salisburgo

5 luglio

Partenza con destinazione casa della zia Natalina, dove arriviamo verso le 12.00; pranziamo insieme a zia e Sonia e, dopo il riposo pomeridiano, Sonia ci accompagna al museo di storia naturale, dove i bambini si divertono un sacco tra fossili e scheletri di dinosauri e animali preistorici vari; dopo una puntata al parco giochi torniamo a casa e passiamo una piacevole serata a chiacchierare. Giornata molto calda.

6 luglio

Lunga giornata di trasferimento a Dunquerque (a Calais il traffico è bloccato), per imbarcarsi sul traghetto ed arrivare a Dover alle 22.00 circa.

7 luglio

Dopo un imbarazzante incontro mattutino in hotel per Marcello (un uomo nudo fuori dalla porta della sua camera di cui non ricorda il codice d’accesso, gli chiede aiuto per contattare il gestore dell’hotel), partiamo per un’altra lunga giornata di trasferimento che ci permette di raggiungere in serata Glasgow e la nostra sistemazione nella casa senza sedie e tavoli (?!).

8 luglio

Raggiungiamo in bus il centro della città e, dopo un rapido giretto nelle Willow tearooms, ci dirigiamo verso la Glasgow Schoool of Art dove prendiamo parte ad una delle visite guidate dell’esterno dell’edificio progettato da Mackintosh: purtroppo l’anno scorso c’è stato un incendio e quindi possiamo vedere soltanto l’edificio all’esterno, alcuni mobili ed un modellino della biblioteca. Nel pomeriggio, mentre Filippo dorme, io e Giovanni assistiamo alloa spettacolo del teatro meccanico di Sharmanka con strane sculture meccanizzate che si mettono in movimento con effetti luminosi e sottofondo musicale. Insieme poi andiamo a visitare Provand’s Lordshipi, la casa più antica di Glasgow (1471), residenza di un canonico: molto bello il giardino dei semplici di fronte all’ingrasso; infine visitiamo la cattedrale gotica con vetrate istoriate.

9 luglio

Visitiamo il Fossil Grove in Victoria Park, alcuni resti fossilizzati di piante antecedenti i dinosauri, ormai scomparse; il parco intorno sembra molto bello per passeggiarci, ma la temperatura non è proprio l’ideale e noi abbiamo un fitto programma per la giornata. Andiamo al Kelvingrove Art Gallery and Museum dove c’è una mostra temporanea di uova di dinosauro fossili, con altri reperti e attività per i bambini; Giovanni e Filippo si divertono molto sia alla mostra che al museo vero e proprio che offre davvero di tutto: dall’elefante imbalsamato ai mobili disegnati da Mackintosh, dall’aeroplano appeso al sistema solare meccanico del ‘700, dai sarcofagi dell’antico Egitto al bellissimo dipinto di Dalì (“Cristo di San Giovanni della Croce”) e ad alcuni dipinti dei Glasgow Boys. Tutto questo all’interno di un maestoso palazzo di pietra rossa e gratuitamente: ancora una volta mi stupisco di come in questo Paese si sia deciso di mettere a disposizione la cultura ai propri cittadini, e non solo, come se ci fosse un diritto a fruire del bello (mentre mangiavamo abbiamo anche assistito ad un recital di musica organistica nell’ampio atrio centrale). Nel pomeriggio io ho partecipato ad una visita guidata della casa di Mackintosh (mi sono piaciuti soprattutto l’ingresso, la sala da pranzo con belle decorazioni alle pareti e il salone molto luminoso: è uno stile che apprezzo, essenziale, ma con molti elementi ispirati alla natura), mentre il resto della truppa si è avventurato ad esplorare l’Hunterian Museum all’interno dell’università. Insieme poi siamo andati ai giardini botanici con relative serre: il posto è molto rilassante, se non fosse per il cielo nuvoloso e minaccioso che infatti ci regala la nostra pioggia quotidiana.

10 luglio

Passiamo buona parte della giornata al Glasgow Science Center dove possiamo sperimentare un sacco di giochi interattivi: alcuni li conoscevo già, ma ho apprezzato le esperienze di elettromagnetismo e i giochini matematici; ci è piaciuto anche lo spettacolo del giorno sul fuoco e l’attività per bambini sulle ombre. La giornata si è poi conclusa sguazzando in un parco acquatico coperto.

11 luglio

Lasciamo Glasgow e ci dirigiamo verso l’isola di Mull: dapprima costeggiamo Loch Lomond (gli alberi di querce, aceri, ontani, sorbi ….. intorno sono maestosi) e poi con due traghetti raggiungiamo l’isola. Visitiamo la città di Tobermory con le sue belle case colorate e tentiamo anche di visitare il faro, ma siamo perseguitati dalla pioggia che rovina il nostro pomeriggio; raggiungiamo Fionnphort, dove alloggiamo, godendo di panorami selvaggi molto suggestivi: da un lato i pendii verdi molto pendenti, talvolta aggettanti sul mare, dall’altro gli scogli modellati a dorso di balena, ricoperti di alghe: ha il sapore di un posto ai confini del mondo.

12 luglio

Oggi il tempo sembra essere migliore, per cui ci imbarchiamo fiduciosi sul traghettino che ci porta all’isola di Staffa; prima di uscire dalla baia possiamo osservare i massi di granito rosa che costellano la costa di Fionnphort e un gruppo di otarie distese su uno scoglio. Dopo circa un’ora di navigazione non proprio tranquilla (ci sentiamo tutti un po’ ribaltati) approdiamo alla bellissima isola di Staffa: già al largo abbiamo visto le colonne di basalto, ma ora, arrivando, ne vediamo anche alcune piegate, quasi a formare un’onda; percorriamo il sentiero (in alcuni tratti è formato proprio dalle colonne stesse che paiono un lastricato fatto apposta) che ci porta fino alla suggestiva grotta di Fingal all’interno della quale si infrangono le onde; nella parte alta dell’isola siamo riusciti ad osservare alcuni pulcinella di mare. Risaliti sulla barca siamo poi approdati all’isola di Iona dove ci sono i resti di un monastero femminile del ‘200, un’abbazia ricostruita con un bel chiostro (i capitelli sono decorati con motivi naturali, soprattutto i fiori di queste zone); una piacevole passeggiata ci porta fino ad una spiaggia di sabbia e ciottoli, dove Giovanni si diverte a raccogliere conchiglie. Ritornando al porto per imbarcarci e tornare a Fionnphort, Marcello fa una veloce deviazione sul punto più alto dell’isola. Sul piccolo traghetto c’è un’altra famiglia di italiani con due bambini, Filippo e la piccola Emma, con cui i nostri fanno amicizia.

13 luglio

Lasciamo l’isola di Mull per dirigerci a Glencoe e più precisamente a Kinlochleven; la giornata è grifgia e piovigginosa, per cui ci rifugiamo a mangiare qualcosa all’Ice Factor dove c’è un muro di arrampicata su ghiaccio artificiale e altre pareti per arrampicare: Giovanni sperimenta alcune di queste scalate con l’aiuto di un istruttore. In serata il tempo sembra migliorare, per cui facciamo due piccole passeggiate, la prima presso il centro visitatori di Glencoe, la seconda, molto più bella, in mezzo ad un bosco di ontani, salici, aceri, accanto ad un corso d’acqua (An Torr e Signal Rock); al rientro in ostello finalmente vediamo la valle illuminata dalla luce del sole!

14 luglio

Giornata di escursione lunga, finalmente con un bel sole (anche se le temperature non sono molto alte e soffia il vento); lasciamo l’auto nella bellissima valle di Glencoe modellata dai ghiacciai (è chiaramente visibile la forma a U) e saliamo la Devil’s staircase; arrivati in cima vediamo bene anche il Ben Nevis, la vetta più alta della GB, e, dopo una pausa panino, ridiscendiamo con una lunga camminata verso Kinlochleven (Marcello va poi a recuperare l’auto a passaggi). La sera, a cena, alcuni escursionisti che avevamo incontrato lungo il nostro cammino, riconoscono Giovanni e Filippo e tributano loro un applauso per l’impresa compiuta.

15 luglio

Andiamo a vedere il viadotto di Glenfinnan (v. Harry Potter) su cui passa un treno trainato da una locomotiva a vapore: il paesaggio intorno è bello ed il passaggio del treno a vapore sul ponte ad archi che fa una curva è proprio magico. Assistiamo poi al passaggio di alcune imbarcazioni lungo il sistema di chiusa (Neptune’s Staircase) del Caledonian canal e poi costeggiamo in auto il canale per un tratto, godendoci anche la vista sul Ben Nevis. Attraversando verdi vallate e costeggiando vari loch, arriviamo poi al castello di Eilean Donan, posto su un isolotto collegato alla terraferma da un breve ponte ad archi. La visita del castello è piacevole anche per i bambini, per tutti gli arredamenti interni del salone e delle camere da letto, ma soprattutto per la cucina che sembra in pieno fermento per la preparazione di una cena importante. Raggiungiamo poi l’isola di Skye, la nostra meta per i prossimi due giorni.

16 luglio

Giornata molto intensa: le previsioni del tempo danno molta pioggia per domani, così decidiamo di fare più escursioni possibili oggi che c’è il sole. Sveglia e colazione presto, ci dirigiamo verso nord; arriviamo fino all’Old Man of Storr e percorriamo il sentiero che ci porta fin sotto questo pinnacolo di basalto ed il panorama intorno è da cartolina; dopo la pausa pranzo in un locale originale (quasi da Alice nel Paese delle meraviglie), andiamo a cercare fossili in una spiaggia di ciottoli (Flodigarry) ed in auto passiamo accanto ai bastioni di basalto di The Quiraing e anche qui il paesaggio è suggestivo. Proseguiamo poi per Coral beach, una spiaggia bianca per i frammenti di esoscheletro di un’alga corallina detta maerl; in questo tratto l’acqua è trasparente e se ci fosse un po’ più di sole e meno vento riusciremmo ad apprezzarla anche di più. Dopo la passeggiata di rientro al parcheggio, raggiungiamo in auto Neest Point, dove, dopo aver cenato in auto con dei panini (il vento soffia forte e freddo, ma ci sono dei folli che stanno montando delle tende per la notte) facciamo una passeggiata fino al punto in cui si può vedere il faro, ma anche il profilo della costa. Appena risaliti in auto comincia a piovere! Anche durante gli spostamenti in auto, grazie alla giornata di sole, abbiamo goduto della vista di bei paesaggi naturali: insenature, bracci di mare calmo, la linea variabile della costa, brughiere verdi popolate quasi solo da pecore (al rientro ne vediamo un paio dentro una fermata dell’autobus) e il profilo delle Cuillin Hills.

17 luglio

Dopo il tour de force di ieri ci concediamo una giornata di relax e shopping, limitandoci a visitare Portree, visto che, almeno al mattino, non c’è il brutto tempo previsto. La sera, anziché uscire a cena, ci mangiamo una pizza in ostello davanti ad una grande finestra che dà su un grande prato e sullo sfondo il mare che si intravede soltanto, perché fuori c’è molta pioggia e un forte vento: è confortante saper di non essere fuori e di non dover uscire.

18 luglio

Giornata di trasferimento verso nord; partiamo con un tempo pessimo che sembra migliorare man mano che ci avviciniamo alle cascate di Measach e la gola di Corrieshalloch, infatti il cielo, clemente, ci concede di vedere la cascata, passare sul ponte sopra la gola per arrivare fino alla piattaforma panoramica sospesa, tornati indietro, completiamo il sentiero che segue la gola scavata da ghiacciaio e che si snoda in mezzo a una bellissima vegetazione. Terminata la passeggiata facciamo pausa pranzo a Ullapool che pare carina pur sotto una pioggia incessante. Andiamo poi vicino a Lavig, alle Falls of Shin, dove assistiamo increduli al fenomeno della risalita controcorrente dei salmoniriusciamo a vedere due salmoni che, dopo qualche tentativo fallito, riescono a saltare la cascata e a far fronte alla forza dell’acqua in discesa. Ci dirigiamo poi verso John O’Groats; dopo cena, vista la bella luce (non piove, ma c’è un vento molto forte e freddo) andiamo a Dunnet Head, il punto più settentrionale della terraferma britannica, dove sorge il faro costruito dal nonno di Stevenson e dove ci sono delle belle scogliere da cui vediamo volare anche dei puffin con quel loro caratteristico modo buffo di muoversi; la luce è particolare ed il paesaggio è suggestivo come tutti i punti estremi di confine tra erra e mare.

19 luglio

Tour organizzato alle isole Orcadi; partiamo abbastanza presto ed un traghetto ci porta in circa 40 minuti da John O’Groats a Burwick, dove ci attende un pullman con una simpatica guida inglese che ci dà varie informazioni sulle isole (storia, geografia, clima, abitudini….) condite da un sano humor britannico; attraversiamo le Churchill barriers, costruite da prigionieri di guerra italiani durante la 2°guerra mondiale per difendere la flotta inglese, che qui aveva stabilito un rifugio, dall’attacco dei tedeschi e poi arriviamo fino a Stromness, un piacevole paese di mare con una via lastricata di pietre, che nel XVIII sec. era un fiorente porto commerciale. Facciamo poi tre pause ad altrettanti siti archeologici preistorici: Skara Brae (villaggio del 3000 a. C. con arredi intatti, rimasto sepolto fino al 1850 dalla sabbia e portato alla luce da una tempesta: la posizione, vicino al mare, è suggestiva), Ring of Brodgar (un ampio cerchio di menhir) e Standing stones of Stennes (quattro menhir alti circa 6 m, reduci di un cerchio preistorico). Proseguiamo poi per Kirkwall, dove visitiamo la cattedrale di St. Magnus, edificio in arenaria rossa, costruito agli inizi del 1100: l’interno è imponente e sono molto belli sia il coro che la cappella di san Rongvald. Sulla strada che ci riporta al traghetto facciamo sosta all’Italian Chapel, una chiesa cattolica costruita dagli stessi prigionieri italiani impiegati nella costruzione delle barriere: l’interno è stato decorato finemente con i poveri e pochi mezzi a disposizione, riciclando molti materiali; commovente la storia d’amore tra la giovane Barbara e Domenico, soldato sposato che ha “lasciato” il suo cuore nella cappella. Tornati a John O’Groats , dopo la cena, andiamo a vedere un altro faro e facciamo una passeggiata fino a vedere le formazioni rocciose di Duncansby Stacks, due “dentoni” aguzzi che spuntano dal mare accanto alle scogliere su cui nidificano vari uccelli. Anche stasera la luce è particolare e in lontananza vediamo tramontare il sole alle dieci di sera.

20 luglio

Lasciamo John O’Groats con un tempo uggioso; ci fermiamo vicino a Lybster per veder i Grey Cairns of Camster, dei tumuli di pietra in mezzo alla brughiera, dentro cui ci sono delle camere funerarie (in una di queste siamo entrati), risalenti al periodo che va dal 4000 al 2500 a. C.; vediamo anche Hill o’Many Stones, quello che resta di un gruppo di pietre non molto grandi, disposte in modo ordinato, risalenti al 2000 a. C. circa. Proseguendo lungo la costa, arriviamo a Tain e andiamo a visitare la distilleria Glenmorangie, dove impariamo qualcosa sulla produzione del whiskey single malt (con degustazione finale!). Dopo la pausa pranzo arriviamo a Strathpiffer, una graziosa cittadina termale, nella cui vecchia stazione ferroviaria in stile vittoriano, hanno ricavato lo spazio per un museo dell’infanzia, dove i bimbi si sono divertiti a giocare con trenini e giochi di legno, mentre noi abbiamo imparato alcune cose sulle condizioni di vita dei bambini nelle Highlands, a cavallo tra ‘800 e ‘900. Cena a Inverness con piccola passeggiata sul lungofiume.

21 luglio

Dopo una notte in una casetta di legno in mezzo ai pini, andiamo alla ricerca del mostro di Loch Ness e visitiamo il centro espositivo, dove si trova anche parte dell’attrezzatura utilizzata durante le varie spedizioni di ricerca in acqua; dopo esserci fermati a vedere le cascate a Invermoriston, ci dirigiamo verso Newtonmore, dove visitiamo l’Highland Folk Museum, un museo all’aperto dove sono stati ricostruiti alcuni edifici del passato con le attrezzature e le suppellettili di un tempo (fattoria, casa del pastore, scuola, sartoria, falegnameria…..).

22 luglio

Abbiamo trascorso l’intera giornata a Landmark, una sorta di parco – avventura, parco divertimenti e percorso naturalistico (tree top trail tra i pini che un tempo coprivano gran parte della Caledonia, idealmente guidati dallo scoiattolo rosso), vicino ad Aviemore; Gio e Fil si sono divertiti molto tra scivoli, arrampicate, percorsi guidati, labirinti, giochi ottici e/o effetti che ingannano i sensi; c’è anche un’alta torre da cui si può ammirare il panorama tutt’intorno. Cena al ristorante italiano.

23 luglio

Giornata di spostamento con mattinata un po’ piovigginosa; ci fermiamo al centro visitatori di Killiekrankie, dove Gio si diverte ad indovinare alcuni versi di animali della zona, a toccare pezzi di alberi o di animali (corna, pelliccia, ossa) dei boschi intorno e insieme cerchiamo di capire un po’ della geologia della zona (metamorfismo a causa dell’avvicinamento di due zolle + azione erosiva dei ghiacciai). Ci fermiamo poi a passeggiare per Pitlochry, una graziosa cittadina tutta fiorita (sicuramente l’apprezzeremmo di più se ci fosse il sole) e arriviamo fino alla diga sul Tummel, dove hanno costruito una scala di risalita per i salmoni (ma non li abbiamo visti stavolta). Andiamo poi ad Aberfeldy per la pausa pranzo e facciamo tappa in un vecchio mulino ad acqua che è stato trasformato in libreria e caffetteria. Ci spostiamo poi a Fortingall per vedere l’albero più vecchio d’Europa: un tasso di circa 3000 anni fa che ora è diviso in due, ma che aveva raggiunto un diametro di 17 m (interessante sia la linea del tempo rappresentata con delle piastre di pietra accanto, sia i paletti che danno un’idea di quella che doveva essere la sua circonferenza prima che iniziassero a depredarlo). Percorriamopoi la selvaggia e magica valle del Glen Lyon (vediamo anche il Ben Lawers) e per poco manchiamo una bella pausa caffè in questo posto così solitario (arriviamo alle 17.07 in una tearoom che ha chiuso alle 17.00!).

24 luglio

Visitiamo il castello di Glamis ed il suo meraviglioso parco: è il classico castello con merli, torrette, finestre e …….. fantasmi (giocatori di carte, paggetto dispettoso, dama grigia). La parte più antica, dalla forma ad L, risale al XV secolo (cripta, salone, sala di re Duncan, assassino di Macbeth), ma seguirono vari ampliamenti, per cui è un susseguirsi di sale da pranzo, salotti, camere da letto (anche quella della regina madre che era una dei dieci figli del 14° conte e qui ha trascorso la propria infanzia), biblioteca con tavolo da biliardo, tutto riccamente decorato e arredato, pieno di oggetti preziosi. Ci siamo poi spostati a Kirriemuir, un paesetto carino dove abbiamo visitato la casa natale di J. M. Barrie, l’autore di Peter Pan (c’è una piccola statua dedicata a questo personaggio nella piazza centrale del paese). Doverosa la lunga pausa al parco giochi dedicato ai vari personaggi del romanzo e posto in un grande prato da cui si può ammirare un bel panorama sul paesaggio intorno. Visitiamo poi il Barrie Mill, un antico mulino ad acqua ancora funzionante, anch’esso posto in un luogo quasi magico, con il corso d’acqua e i bellissimi alberi tutt’intorno. Dopo una breve ed infruttuosa tappa ad Arbroath, andiamo a vedere le pietre di Aberlemno con le incisioni rupestri dei Pitti (bella soprattutto quella dell’VIII secolo, con una croce celtica, posta nel cimitero della chiesa).

25 luglio

Visitiamo la suggestiva St Andrews, sul mare, con i resti del castello e della cattedrale che doveva essere davvero imponente; anche passeggiarci è piacevole (se non fosse per la pioggia!) e riusciamo anche ad ssaggiare lo smokie. Nel pomeriggio i bambini e Marcello si rifugiano nella piscina dell’hotel dove un signore scozzese ci invita a partecipare ad una serata di danze popolari organizzata dalla comunità di Coupar Angus per far conoscere ai braccianti bulgari e rumeni, che lavorano nelle fattorie lì intorno, quelle che sono le abitudini del posto, compreso il modo tradizionale di indossare un kilt (gonna, ma anche mantello-coperta).

26 luglio

Dopo una rapida visita alla cattedrale di Dunkeld, in parte in rovina e posta in un bel parco sulle rive del Tay, ci dirigiamo verso Sterling. Passeggiamo per la Old Town e poi visitiamo il bel castello rinascimentale fatto costruire da Giacomo V. Molto belli gli appartamenti del Royal Palace (arazzi con caccia all’unicorno, soffitti decorati in legno intagliato, grandi camini): in una delle stanze veniamo intrattenuti da lady Janet, la sorella del re, che ci spiega la provenienza internazionale dei materiali utilizzati per decorare e abbellire il castello; interessanti anche le grandi cucine (sembra di essere presente alla preparazione di un grande pranzo) con il profumo di pane appena sfornato; i bambini, e non solo, hanno apprezzato la mostra sui vari aspetti della vita di palazzo (suoni, abiti, giullare, colori e sculture). Belle anche le sculture delle facciate esterne e il panorama che si gode dalle mura (si vede anche il Wallace monument). Facciamo una rapida visita anche all’Argyll Lodging (XVII sec.).

27 luglio

Edimburgo è bella anche con la pioggia; sfruttando il comodo park and ride, arriviamo in centro città con il tram e subito possiamo ammirare il suo castello con intorno la parte vecchia della città e i suoi alti edifici. Visto il tempo ci rifugiamo alla Scottish National Gallery ad ammirare qualche quadro: ritratti (Lady Agnes of Lochnaw, ragazzo che studia, vari Van Dick), paesaggi (alcuni Canaletto ed uno sull’isola di Skye) o scene di vita quotidiana (classe di scolari in uscita dall’aula, madre che gioca con il bimbo neonato). Nel pomeriggio passeggiamo un po’ per la Old Town fino a raggiungere la sede del Parlamento scozzese, un edificio di architettura contemporanea che a noi è piaciuto molto, sia all’esterno (vetrate e cemento armato che sembrano quasi rivestiti da una foresta intrecciata di bacchette di legno) sia all’interno (piano terra con soffitti bassi e poca luce, quasi a ricordare un sotterraneo o una cantina, mentre la Debating Chamber è molto luminosa, con le vetrate che danno su alcuni monumenti simbolo dell’illuminismo scozzese, mentre dal soffitto pendono delle travi di legno appuntite e sostenute da cavi d’acciaio, a rappresentare delle simboliche spade di Damocle). Rientro a piedi fino alla fermata del tram e poi in hotel.

28 luglio

Oggi il tempo è un po’ più clemente per cui decidiamo di visitare il castello: vicoli acciottolati, cannoni, bel panorama sulla New Town e il Firth of Forth, il piccolo cimitero dei cagnolini mascotte, la piccola cappella di Santa Margherita (circa 1100), la Great Hall con tutte quelle armi, lo Scottish Natioanl War Memorial (monumento ai caduti di tutte le guerre: che impressione i libri con gli elenchi di tutti quei nomi), i gioielli della corona e la pietra del destino, gli appartamenti reali in cui Maria Stuart partorì Giacomo VI, le prigioni di guerra con ancora le incisioni sulle porte ed i lavoretti fatti dai prigionieri stessi con i poveri materiali a disposizione. Dopo la pausa pranzo e un ulteriore passeggiata in parte del Royal Mile con visita veloce alla cattedrale di St Giles, torniamo all’auto e ci fermiamo in un centro di arrampicata su parete, con l’intenzione di far divertire Gio, ma la delusione è cocente, perché è già tutto prenotato per un po’ di giorni. Per compensare la sua amarezza rientriamo in hotel e Marcello porta i bimbi in piscina e, dopo cena, al minigolf.

29 luglio

Abbiamo trascorso l’intera mattinata e parte del pomeriggio al National Museum of Scotland e i bambini ci sarebbero rimasti ancora un po’ se avessero potuto: la parte più vecchia è in un edificio vittoriano con un atrio luminoso (il soffitto è in vetro) e “leggero”; la sezione dedicata agli animali è molto bella, come quella dedicata alla geologia e alla mineralogia; la disposizione degli animali mi ha ricordato un po’ quella del Muse, ma ho trovato interessante il fatto che siano raggruppati per confrontare diverse funzioni e che siano in pose dinamiche (famiglia di leoni, pavoni che lottano, scheletro di T-rex, animali che si mimetizzano, uova di rettili di sesso diverso a seconda della temperatura….); interessante anche la sezione di antropologia e quella dedicata agli scozzesi famosi per le loro invenzioni o scoperte (Watt, Fleming, Kelvin, Muir, ….). Una volta usciti da lì, passeggiamo per la città (vediamo anche la statua dedicata al cagnolino di Grey friars Bobby) e in Grassmarket ci imbattiamo in una serie di attività per bambini (giochi con acqua, sabbia, pozioni magiche ….) in cui Gio si butta volentieri, mentre noi ci godiamo gli edifici intorno e qualche scorcio sul castello…. con il sole.

30 luglio

Andiamo a New Lanark e restiamo piacevolmente stupiti: è un insieme di magazzini e opifici ben restaurati posti vicino al fiume Clyde che forniva l’energia per far muovere i macchinari di questa industria tessile (vediamo un filatoio ancora funzionante); ciò che colpisce di più, però, è la storia di questo luogo che nel 1800, grazie al suo padrone illuminato, Robert Owen, diventa in qualche modo un centro di “sperimentazione sociale”: qui nasce la prima scuola materna, i bambini vengono mandati a scuola (i corsi erano anche per gli adulti), le abitazioni per gli operai erano decorose (ne abbiamo visitata una), viene promosso uno spaccio cooperativo e anche un fondo malattia per gli operai. Tutto questo lo scopriamo in modo efficace grazie ad un viaggio virtuale in cui ci accompagna il fantasma di Annie Mc Leod, una bambina di dieci anni che nel 1820 già lavorava in filanda dieci ore al giorno per sei giorni a settimana! Abbiamo visitato anche la scuola-teatro e abbiamo riflettuto su come degli aspetti che oggi diamo per scontati siano in realtà delle conquiste sofferte da chi ci ha preceduto; la figura dell’imprenditore e pensatore Owen ci ha colpito molto. Io ho apprezzato anche il contesto naturale in cui è inserito questo sito, grazie ad una breve passeggiata lungo il corso del Clyde. Rientro in hotel, piscina e, dopo un veloce spuntino, a nanna presto.

31 luglio

Sveglia prima dell’alba: io e Filippo abbiamo il volo per Venezia alle 6.30, mentre Marcello e Giovanni hanno davanti a sé molte ore di automobile per traghettare stasera a Dover. Lunghissimo viaggio e arrivo in hotel a notte inoltrata.

1 agosto

Sveglia presto per essere all’apertura di Disneyland.
Dopo lo spettacolo di luci sul castello alla chiusura Giovanni dice: Grazie, papà, è stata la giornata più bella della mia vita.
La sera Marcello è talmente stanco che si perde per la periferia di Parigi e trova l’Hotel solo alle 2 di notte passate.

2 agosto

Rientro da Parigi a casa diretti con code varie in autostrada. Marcello parcheggia e dormicchia nel primo pomeriggio per un po’ e al risveglio Giovanni gli dice: Ma quando parte questo camion davanti?
Pensava di essere in coda da 20 minuti mentre in realtà eravamo parcheggiati!