2013: Slovacchia e Polonia

Viaggio

Viaggio dal 16 luglio all'1 agosto rimandato causa malattia a Bratislava di Marcello...

16 luglio

Dopo la cura antibiotica di Marcello e quella non ancora terminata di Giovanni per la bronchite, partiamo fiduciosi per Cesky Krumlov dove arriviamo nel pomeriggio, dopo una l’ultimo tratto di strada alberato che costeggia le anse del fiume Moldava. La cittadina è splendida con le sue stradine acciottolate, gli edifici rinascimentali, i ponti sul fiume ed i punti panoramici sul castello e sulla Moldava, su una cui ansa è stata costruita la città antica. Facciamo una piacevole passeggiata, con obbligatoria tappa al parco giochi, sia prima che dopo la cena consumata in uno dei tanti locali sul fiume, con piatti a base di cibi medievaleggianti.

17 luglio

Per la prima volta nella nostra vita facciamo un giro in canotto lungo un fiume: nel primo tratto, quello in città, siamo accompagnati da un ragazzo dell’agenzia (ci sono due rapide) ed anche da questo punto di vista la cittadina si mostra in tutta la sua bellezza; nel secondo tratto siamo da soli, ma Marcello non se la cava male: il fiume qui è tranquillo, con le rive ombreggiate da bellissimi alberi di ontano, salice, acero ed arriviamo fino ad un punto di ristoro, dove vengono a prenderci con un minibus. Al rientro passeggiamo ancora in città, visitiamo i cortili ed i giardini del castello. Dopo una pausa pomeridiana, prima al parco e poi in camera, raggiungiamo il villaggio di Holasavice, dove la piazza centrale, con cappella, laghetto e palo per festa di fine inverno, è circondata da una serie di fattorie, granai decorati in maniera caratteristica (colori pastello e forme un po’ naif) e conservati molto bene. La stada per arrivare qui è a tratti ombreggiata da alti alberi e si inserisce in un paesaggio ondulato, punteggiato da qualche fattoria, coltivazioni e piccoli centri abitati.

18 luglio

Lasciamo Cesky Krumlov per raggiungere in serata la Polonia. Facciamo tappa a Telc, bella cittadina con piazza circondata da edifici con facciate rinascimentali dai vari colori pastello, il castello e le mura. Proseguiamo poi verso il confine e, dopo un lungo tratto di strada in auto (attraversiamo un bel paesaggio di boschi e prati coltivati anche a papaveri), raggiungiamo Ardspach, un insieme di pinnacoli in arenaria dalle forme strane; abbiamo percorso il green trail, che si snoda tra questi grandi blocchi di roccia (alcuni hanno forme evocative) e alberi di ontani, aceri, faggi, sorbi, pioppi….; dopo stretti canyon e qualche sali scendi di scalette, il sentiero si conclude con la tana del topo e uno stretto cunicolo largo solo 50 cm. Attraversiamo poi il confine e, verso le 22.00, raggiungiamo la nostra sistemazione, poco lontano da Wroslaw, in quello che era un vecchio mulino a vento.

19 luglio

Giornata interamente dedicata alla visita di Wroclaw (Breslavia), iniziamo con la visita del “Panorama Raclawicka”, una tela “circolare” in cui viene rappresentata la battaglia omonima avvenuta nel 1794 tra polacchi e russi, dal valore fortemente simbolico per l’indipendenza del popolo polacco (la sua esposizione è stata osteggiata dopo la fine della seconda guerra mondiale fino agli anni ‘80); il dipinto è molto grande e ci si sente quasi parte dell’opera, perché si è circondati dalla tela e ci sono degli elementi tridimensionali (rami, armi, strade) che rendono ancora più realistica quest’opera verista. Raggiungiamo poi la bellissima piazza con al centro il complesso del municipio ed intorno le case con le facciate dai colori pastello e le linee rinascimentali (ma anche gotiche e liberty); nel quartiere universitario visitiamo la chiesa barocco-rococò del Sacro Nome di Gesù con il soffitto, ma non solo, riccamente affrescato; attraversiamo poi il fiume Odra e arriviamo all’isola della cattedrale di San Giovanni Battista, in stile gotico, con le sue torri gemelle. Dopo una doverosa pausa parco, torniamo alla Rynek e la vediamo con un’altra luce: oltre ad essere bella, è anche molto viva grazie alla presenza di musicisti, pittori, mimi e altri artisti di strada.

20 luglio

Diretti a Czestochowa ci fermiamo a visitare lo skansen di Opole dove sono stati ricostruiti gli edifici di alcune fattorie di diversi periodi storici e provenienti da diversi villaggi della Slesia, alcuni dei quali interamente in legno; ci sono dei mulini a vento, un mulino ad acqua ancora funzionante, una chiesa, alcune case con l’arredamento del tempo, la fucina di un fabbro ed una scuola che per metà fungeva da abitazione del maestro; nell’unica aula, oltre alla lavagna, un abaco e la cattedra, ci sono dei banchi con i sedili regolabili, una cartina geografica in cui è rappresentato l’emisfero orientale, un poster con le specie animali protette, un catino in cui far lavare mani e viso agli alunni sporchi, esponendoli al pubblico ludibrio davanti al resto della classe, come per le orecchie d’asino e i sacchetti con i fagioli secchi da mettere sotto le ginocchia. Usciti da questo posto in mezzo al verde, ci dirigiamo a Czestochowa e nel pomeriggio visitiamo il monastero di Jasna Gora co l’icona della Madonna Nera: ci sono moltissimi pellegrini e la devozione che si respira è molto coinvolgente per me; facciamo una passeggiata lungo le mura, seguendo le stazioni della via crucis che sono all’esterno fino ad arrivare al grande prato su cui dà un “presbiterio” pensile. Con mio disappunto i negozi di souvenir chiudono alle 17.00, così non ho potuto acquistare qualcosa per la mia cara zia Maria. La sera, dopo la cena, rivediamo con una bella luce il lungo viale che porta al monastero con la sua alta torre campanaria.

21 luglio

Cracovia: arrivati nella tarda mattinata andiamo a passeggiare nella Rynek Glowny, la più grande piazza medievale d’Europa, la cui disposizione è basata su quella di un castrum romano, con al centro il Fondaco di Tessuti e tutt’intorno edifici con facciate di diversi periodi anche se con strutture di base molto antiche; sempre in questa piazza ci sono la Torre del Municipio, la piccola chiesa di Sant’Adalberto e la Basilica dell’Assunzione di Nostra Signora. Andiamo poi al Collegium Maius con un bel cortile interno, delimitato da porticati, in cui c’è un orologio che due volte al giorno suona e fa partire una sfilata di personaggi tra le due porticine sotto l’orologio; comunicante con il cortile c’è un piccolo giardino, il giardino dei professori (aperto fino a che non cade la prima neve), con alcuni busti di polacchi illustri e strumenti per attività scientifiche: siamo comunque all’interno dell’università Jagelloniera (un tempo Accademia di Cracovia) di cui anche Copernico è stato allievo. Dopo una meritata pausa in ostello, usciamo nel tardo pomeriggio per una passeggiata nel quartiere ebraico di Kazimierz, un po’ trascurato, ma autentico, dove ci sono alcune sinagoghe (noi visitiamo la sinagoga Wysoka della seconda metà del XVI secolo) e dove ci fermiamo a gustare dei piatti di cucina ebraica accompagnati dalla voce di una cantante, in un locale in cui siamo circondati da oggetti e strumenti da lavoro di un tempo.

22 luglio

Visita del Wavel a cominciare dalla Cattedrale con i suoi sarcofagi e le varie cappelle: interessante il cenotafio (ricorda un po’ la statua di Ilaria del Carretto) della Santa Regina Edvige con le sue insegne regali in legno e le ossa di animali preistorici appese con una catena all’ingresso della stessa. Passando attraverso un grande cortile interno, visitiamo poi l’armeria (particolare l’armatura dell’ussaro, quasi costume da film di fantascienza) e il tesoro della corona, con le calzature usate da re Sigismondo e la spada della metà del ‘200, usata per l’incoronazione dei re; saliamo poi sulla torre Sandomierska per ammirare il panorama sulla Vistola e infine scendiamo nella grotta del drago, per uscire proprio accanto alla statua di bronzo del drago che sputa fuoco. Di lunedì non è possibile visitare altro del Wavel, perché è chiuso. Dopo la pausa pranzo e nanna, torniamo nella piazza del mercato e visitiamo l’interno della Basilica dell’Assunzione di Nostra Signora con una meravigliosa pala d’altare in legno di tiglio, finemente scolpita e dipinta, della seconda metà del ‘400; anche il coro e le vetrate non sono da meno, come pure lo splendido soffitto blu trapunto di stelle; una volta all’esterno assistiamo anche al suono dell’hejnal. Facciamo qualche spesa al Fondaco, tra cui un bel camioncino in legno per Giovanni e poi lo portiamo a sguazzare nell’acqua di una fontana in una piazza lì accanto.

23 luglio

Torno da sola al castello per ammirare l’imperdibile “Donna con l’ermellino” di Leonardo: è di una bellezza così delicata e perfetta…

Prima di lasciare Cracovia passiamo davanti alla fabbrica di Oscar Schindler e cerchiamo di spiegare a Giovanni, con parole molto semplici, la grande umanità di questo personaggio. Andiamo poi a visitare le miniere di sale di Wieliczka, un labirinto di corridoi e molti gradini che ci portano via via a scendere per tre livelli, fino ad arrivare a 130 m di profondità; ci sono sale decorate con sculture di sale, altre in cui sono visibili le macchine che venivano utilizzate e loro modellini per mostrarne il funzionamento, una grande sala in cui sono visibili i vari sistemi per la sicurezza in miniera, laghi salati, stalattiti molto sottili che pendono dai soffitti (la loro formazione è abbastanza veloce), fino ad arrivare ad una grande chiesa, dedicata a santa Cunegonda, dove tutto, dai lampadari ai bassorilievi e alle statue è fatto di sale: l’illuminazione è tale da mettere in risalto la trasparenza del sale nelle varie sculture e l’insieme colpisce per la sua grandiosità. La sera arriviamo a Zakopane.

24 luglio

Vengono a prenderci con un pulmino e, insieme ad altri turisti, tutti polacchi, ci portano al fiume Dunajec, dove facciamo una bella escursione di circa due ore su un’imbarcazione guidata da due barcaioli che usano dei lunghi bastoni al posto dei remi: passiamo accanto a formazioni rocciose particolari e tutto il tratto, lungo una gola, è circondato da boschi di latifoglie che, purtroppo, non riescono a proteggerci dai raggi del sole caldo della tarda mattinata; il giro è comunque molto piacevole e immerso nella natura. Al rientro possiamo osservare dai finestrini il bel profilo dei monti Tatra e facciamo tappa in due punti: i resti di un castello antico presso una diga ed una chiesa interamente in legno del 1400, riccamente decorata al suo interno (pala d’altare, soffitto e crocifisso detto “albero della vita”, per cui lo scultore si è servito della forma naturale di alcuni rami disposti in croce). Serata trascorsa passeggiando lungo l’affollato corso pedonale di Zakopane, tra cena in locale caratteristico (slitta di legno appesa al soffitto) con esibizione di musica popolare dal vivo, gelati e gofri (una sorta di waffel con gelato).

25 luglio

Con la funicolare saliamo da Zakopane sul Gubalowka e sembra di arrivare ad una sorta di S. Caterina, tra bancarelle che vendono ogni sorta di cosa, chioschi di cibo, parchi avventura e giochi per bimbi: Giovanni si diverte tra la discesa in bob con Marcello, il piccolo parco giochi con scivolo-tubo e la “passeggiata” dentro la sfera di plastica trasparente che galleggia sull’acqua; facciamo poi una passeggiata in quota, godendo del panorama sui monti Tatra e sulle forme di origine glaciale, fino ad arrivare alla seggiovia che ci riporta giù (anche in questo caso il panorama è proprio bello). Ritorniamo alla pensione dopo aver attraversato un grande e affollato mercato; dopo un breve pisolino Giovanni e Marcello vanno all’acqua park.

26 luglio

Lasciamo Zakopane e la Polonia per entrare in Slovacchia ed andare a Poprad. Nel pomeriggio visitiamo il castello di Spis (XII-XIII secolo) o meglio i suoi resti, che si erge su una collina che domina il paesaggio circostante; nonostante il suo stato di conservazione è imponente ed emana un certo fascino grazie alla sua posizione: io ho trovato tutto ancora più bello grazie alla bassa ma variegata vegetazione arbustiva che fiancheggia la salita al castello e alla bella fioritura di specie spontanee di questo periodo dell’anno.

27 luglio

Da Tatranska Lomnica prendiamo la cabinovia che ci porta fino a Skalnate pleso, da dove non ci è possibile prendere la funivia per la cima del Lomnicky stit perché i biglietti sono esauriti; dopo una piccola pausa al parco giochi e l’osservazione del panorama cominciamo la discesa lungo il sentiero Magistrala con bei punti panoramici e bei tratti in mezzo al bosco: Giovanni è bravo anche se ha bisogno di frequenti pause e incentivi a proseguire (patatine fritte alla fine del percorso). Arrivati a Hrebicnok, molto stanchi, prendiamo la funicolare fino a Stary Smokovec e da qui il trenino fino a Tatranska Lomnica. E’ stata una bella passeggiata anche se un po’faticosa con due bimbi di quest’età.

28 luglio

Archiviata l’idea di un’escursione al P. N. dello Slovensky raj (io dovrei aspettare Marcello per un paio d’ore da sola con i bimbi), raggiungiamo il lago di Strbske da dove prendiamo la seggiovia che ci porta a Solisko da cui ammiriamo il panorama. Ridiscesi con la seggiovia, facciamo una breve passeggiata intorno a parte del lago; mentre Giovanni si sta divertendo a fare un bel percorso in un piccolo parco-avventura per bimbi piccoli, dobbiamo recuperare in fretta l’automobile prima che arrivi il temporale. Tornati a Poprad Giovanni e Marcello vanno all’Aquapark dove più tardi li raggiungiamo anche io e Filippo.

29 luglio

Andiamo nella valle di Demanova (Demanovska dolina), dove visitiamo una grotta di calcare che non ha formazioni eccezionali, ma è comunque molto bella, quasi armoniosa, e nel suo livello più basso presenta delle belle formazioni di ghiaccio: delle cascate, una grande colonna e una sorta di colata di ghiaccio; per raggiungere l’ingresso abbiamo dovuto fare un breve sentiero in salita in mezzo al bosco che ha reso più bella l’escursione (se non fosse per i due pargoli da scorrazzare su e giù!). A pranzo ci fermiamo a gustare del formaggio in un salas, un ristorante rustico, dove, attraverso una parete di vetro della sala da pranzo si vede la stalla: non ci sono pecore o agnelli in questo momento, ma un porcellino, delle galline e tante rondini i cui nidi sono sulle travi della stalla; all’esterno si possono osservare altri animali (oche, asini) e ci sono giochi in legno con cui Giovanni si diverte (c’è anche un trattore a grandezza naturale e una fetta di formaggio gigante dai cui buchi occhieggiano dei topolini), oltre ad uno spaccio di formaggi e un piccolo panificio-pasticceria che sembra la casa della strega di Hansel e Gretel. Dopo una piccola pausa nella stanza dell’hotel che sarà la sistemazione per la prossima notte, andiamo a Vlkolinec, un delizioso paesetto di montagna, quasi disabitato, ma curato e decorato da alte sculture in legno, rappresentanti le attività degli abitanti di un tempo (pastori, taglialegna, …): la luce della sera e il paesaggio boschivo intorno contribuiscono a rendere piacevole l’atmosfera che si respira e in pochi chilometri si passa da una città caotica ad un posto dove regna la pace.

30 luglio

Mattinata piovosa che ci rovina un po’ la visita al paesetto di Cicmany, dove le case, oltre ad essere in legno, sono decorate da disegni in bianco che sembrano ricami (inizialmente avevano funzione protettiva del legno dall’azione delle intemperie); visitiamo due case museo al cui interno sono esposti anche arredi e strumenti di lavoro di un tempo, oltre ad abiti tradizionali riccamente ricamati. Lì vicino, a Rajecka Lesna, vediamo poi un bellissimo presepe intagliato nel legno con le statuine animate. Andiamo poi a Trencin con il suo castello che domina sulla città: in piazza c’è un piccolo mercato e alcuni figuranti, in costume medievale, fanno una sorta di rievocazione storica semiseria.

31 luglio

Al mattino visitiamo la fortezza di Cerveny Kamen: dapprima vediamo il cortile della falconeria con alcuni rapaci in semilibertà ed assistiamo ad uno spettacolo con una giovane ragazzina che fa da assistente (l’aquila è proprio maestosa), poi partecipiamo ad una visita guidata di parte del castello con i suoi interni: farmacia, biblioteca, ampia scalinata interna e tante stanze, con diverse funzioni, ancora ammobiliate e decorate come nei diversi periodi in cui è stato abitato (slitta veneziana, ritratti delle dame in blu, stufe in maiolica verde, …). Anche qui c’è una ricca vegetazione e all’interno della fortezza stessa dei grandi tigli che sembrano essere molto antichi. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Bratislava per una semplice passeggiata nella città vecchia, molto animata; la sera in pub mangiamo gli ultimi halusky (gnocchetti con formaggio di pecora cremoso e cubetti di pancetta soffritti) di questa vacanza.

1 agosto

Rientro con sosta termale.