Dopo facciamo una piccola sosta a Metsovo (specialità il Metsovone, una specie di provolone), località di montagna nei pressi di impianti di risalita. Una piccola Cortina d'Ampezzo... e successivamente si scende a Kalambata, dove per la seconda volta io, e per la prima volta Stefania, andiamo a visitare un paio di monasteri delle Meteore. Il posto è sempre magico.
Si va poi a visitare la penisola del Pilio, dove sono deliziosi paesini come Makrinitsa. Al termine della penisola stà uno di quei posti dove pare finisca il mondo. Un paesino dove finisce la strada, Platania. Siamo in questo posto disabitato la sera che la Grecia (in che mondo siamo??) vince i campionati europei di calcio. E anche qui c'è stato il carosello di auto. Non oso pensare cosa cuccede adesso ad Atene!
Da qui andiamo poi a visitare l'isola di Skiathos, dove passiamo una notte e affittiamo un motorino con il quale facciamo il giro delle spiaggette. Stefania sbaglia gli orari della nave e rischiamo di rimanere la notte dell'isola (pasticciona sì, però io non la ho neanche rimproverata, ma lei è rimasta tanto male povera...)
Dopo la visita al monastero di Ossios Loukas e una breve sosta ad Arahova siamo arrivati a Delfi, il luogo leggendario dei nostri studi classici al Liceo.
La sera siamo andati a dormire a Nafpaktos, la famosa Lepanto della battaglia tra la Lega Santa e i turchi. Ora è una località di villeggiatura locale, con pochi turisti stranieri, e dei romanticissimi ristoranti con i tavolini sulla spiaggia.
E la mattina dopo abbiamo attraversato lo stretto braccio di mare arrivando al Peloponneso.
Con la incredibile linea a scartamento ridotto Diakofto-Kalavrita andiamo a visitare la zona. Il pernottamento è nella stazione di mezzo, dalla quale si va a vedere il santuario più a monte scavato nella roccia (circa un'ora di sentiero)
La stazione di mezzo è qualcosa a metà tra il villaggio delle favole e un parco a tema...
Non c'è molto da dire. Se dovete vedere UN solo posto di resti antichi in Grecia continentale dovete venire qui. I frontoni nel museo da soli valgono il viaggio.
Da qui andiamo poi a visitare alcuni paesini di montagna tra cui Karitena, e il tempio di Basse
Inizia ora il tour delle tre dita del peloponneso.
Dalla più occidentale (Pilos, Methoni), a quella centrale (con quel gioiellino che è Kardamili e il Mani) a quella orientale (Elafonissi, Monemvasia)
E' da spendere più di tre parole su
Kardamili - base per trekking. C'è un sentiero che in tre ore parte dal paese (sul mare), porta a vedere dei paesi abbandonati, un viale con le erbe aromatiche, scende sul greto di un torrente con una gola spettacolare, e permette di vedere dei monasteri antichi in rovina completamente affrescati. In sole tre ore. Incredibile.
Il Mani - metto solo un paio di foto tanto il posto è conosciuto dal punto di vista turistico. E' peraltro ancora selvaggio.
Elafonissi - l'isola non è niente di particolare, ma il colore del mare è quello delle isole esotiche.
Monemvasia - sia dal punto di vista paesaggistico che architettonico o urbanistico è un posto incredibile. Un paese scavato nella roccia in un promontorio (simile a quello di Cefalù), rivolto solo verso il mare. Praticamente inaccessibile se non tramite un tunnel.
Nei pressi dell'attuale Sparta siamo andati a visitare i resti della famosissima Mystras, secondo centro dell'impero romano d'oriente dopo Costantinopoli. Per poi ariivare a Nafplia, la città greca più suggestiva: come essere in un salottino. Qui per l'unica volta in 24 giorni ha piovuto...
Nafplia è stata base per visitare Micene ed Epidauro, prima di proseguire verso Hydra, un'isola veramente incantevole, dove si gira SOLO a piedi o a dorso di mulo, nonostante i molti turisti.
Bello il Partenone. Atene mmah! Il museo nazionale è comunque imperdibile.
L'ultima tappa è a Capo Sounio, il giorno che Stefania è tornata a casa con il volo Atene-Venezia.
Il tramonto a Capo Sounio presenta dei colori unici. E finisce questo resoconto proprio con questi colori.
Io sono rimasto una giornata ad Atene ad aspettare il resto della compagnia per proseguire in Bulgaria e in Romania.
Ma questa è la prossima storia