2000: Siria e Giordania

Resoconto

Il viaggio più bello. Siamo io, Caterina, Lucia e Sabrina.

Come fare i documenti: per andare in Siria e Giordania serve il visto. In Giordania lo fai al confine, in Siria lo fai a Roma in ambasciata. All'ambasciata Siriana sono gentili ed efficienti. Il problema è il carnet de passage en douane. E' la prima volta che lo faccio e devo quindi scoprire come fare ed è un po' laborioso.

PREFERISCO NON DILUNGARMI SU DESCRIZIONI DA GUIDA TURISTICA E RACCONTARE EPISODI CARATTERISTICI.

Il percorso:
Nave Trieste-Igoumenitsa
Grecia: Metsovo, le meteore, la penisola calcidica
Turchia: i dardanelli, Troia, Pergamo, Kusadasi, Pamukkale, Antalya, Iskenderun
Siria: Aleppo, Palmira, Damasco
Giordania: Ajlun, Amman, Dana, Petra, Aqaba, Wadi Rumm
Siria: il krak dei cavalieri, Tartus
Turchia: Nemrut, cappadocia, Istanbul
Grecia: Igoumenitsa
Nave igoumenitsa-Trieste

Km: 10800
Giorni: 31
Costo: 2.100.000 lire

IL CARNET DE PASSAGES EN DOUANE:

In Italia solo l'Aci può emetterlo, e lo emette solo per i soci. Quindi la prima spesa è l'iscrizione all'Aci.

Per ottenerlo serve una fideiussione bancaria per il valore dell'auto, da fare presso la banca con cui avete il conto corrente, e ci vuole un po' di tempo, e dovete andare a parlare probabilmente in sede centrale perchè dalla filiale si rivolgono alle sedi competenti per queste operazioni inusuali.

A che serve? Alcuni stati vogliono garantirsi che voi non andiate lì a vendere l'auto. Quindi in dogana di ingresso e uscita compilano un foglio di questo libretto che dovrete custodire gelosamente come fosse oro. Quando rientrate in Italia lo fate vistare presso la dogana italiana di ingresso, lo restituite alla banca e vi liberano i soldi della fideiussione. Se vi rubano l'auto o il carnet credo che i problemi burocratici saranno molto duri da superare.

Calcolate un paio di mesi per risolvere il tutto, anche se forse in quindici giorni di corsa ce la fate.

LE DOGANE: Il primo problema è stata la frontiera greco-turca, affollata da orde di turchi che vivono in Germania e che non hanno di meglio da fare che tornare a casa d'estate. Lo so che è loro diritto, ma la mia è la comprensibile reazione di chi si fa ore di coda, e quando la fila si muove si scopre che Caterina ha chiuso il portabagagli con le chiavi dentro... E' tutto scritto in turco e non si capisce dove andare, comunque con un po' di pazienza si passa.

La dogana turco-siriana è più ostica, e c'è l'immancabile omino che ti prende per mano, ti porta ufficio per ufficio a sbrigarti le faccende per prendersi la mancia. Paese che vai usanze che trovi. Qui incontriamo un Giordano targato Modena che frequenta l'università a Parma ed un professore giapponese di archeologia venuto qui per "autofarsi" un corso di aggiornamento.

Tra Siria e Giordania sono stati banditi gli omini che ti portano in giro a sbrigare le faccende. E' vero che si risparmia la mancia ma è tutto più complicato. In parte ho compilato da solo qualche modulo in arabo, in quanto ne so qualcosa, ma se un gentile signore dell'arabia saudita (bello, alto, con una splendida tunica bianca e la brillantina) non mi avesse aiutato a capire che in alcune caselle dovevo scrivere il numero di telaio dell'auto ecc. ecc. sarebbero stati problemi. Le mie compagne di viaggio si sono fatte una chiacchierata interessante in inglese con alcune signore del Kuwait nei gabinetti di cui forse riferirò tra qualche tempo.

E qui già si vede che la nostra macchina è la più sfigata a passare il confine. I poveracci siamo noi. Limousine e 4x4 ci mostrano la nostra pezzentitudine.

Al ritorno passiamo la frontiera sirio-turca in un valico in cui sì e no vedono 2 auto al giorno. Appena vedono dai passaporti che ho 3 compagne di viaggio femmine i siriani ci fanno scendere per vedere queste donzelle. Gentili e simpatici. Meno simpatico il doganiere turco che senza la tangente dice che ci smonta la macchina. La nostra risposta è che ci smonti la macchina, che piuttosto che dargli una lira ce la rimontiamo da soli (veramente gli abbiamo solo detto di no, ma così suona meglio). Dopo mezz'ora di attesa con le ragazze in macchina e io nel suo ufficio si stufa e ci lascia andare.


Penisola Calcidica

LA PENISOLA CALCIDICA: Ci siamo fermati a trovare un collega di Lucia che d'estate va in campeggio in un campeggio "privato", nel senso che ci campeggiano un numero ristretto di persone e non è aperto al pubblico. Arrivarci non è semplice, è comunque all'inizio della penisola di Sithonia, di fronte al famoso Monte Athos, vicino Ormos Panagias. Il campo ha come erba mentolo, e camminando si sente un gran bel profumo. La baia è una baia di una baia di un golfo, per cui se nell'Egeo c'è il mare forza 150 nella baia le onde arrivano anche a 10 cm. Ora capisco perchè tanti vengono al mare in Grecia. Le foto sopra sono delle Meteore e di Efeso.

Le terme

LE TERME: Ce ne sono di tutti i tipi. Citiamo in particolare

1) Pamukkale in Turchia. L'acqua termale sgorga sul versante di una collina e scende per vasche di residui calcarei enormi e completamente bianche che rendono il paesaggio spettacolare. Purtroppo l'acqua viene mandata ai molti alberghi della zona e le vasche non sono più piene come una volta... Da entrare nello stabilimento termale con le piscine di acqua calda frizzante: vi sembrerà di essere pezzi di limone nel bicchiere d'acqua!

2) Nel nord della Giordania, ai confini con la Siria e con i territori occupati da Israele c'è uno stabilimento termale frequentato solo da popolazione locale con le acque che sgorgano a 72° e poi escono in una grande piscina. Il posto non è lindo e curato come le terme austriache ma ha un fascino incredibile proprio perchè naturale. E qui Sabrina ha mostrato le sue doti di tuffatrice dal trampolino da 3 metri.

3) Hammamat Ma'in: sono delle cascate di acqua calda alte quasi cento metri. Costano ma vale la pena. Il primo problema è arrivarci, perchè dal parcheggio bisogna guadare un torrentino con non più di 30 cm d'acqua, ma la sua temperatura è 80°... poi ci si arrampica lungo le cascate in degli scivoli naturali di roccia antisdrucciolo assolutamente naturale che vi sentirete di nuovo bambini. L'acqua delle cascate nelle varie zone va da 40° a 60°.
Da non perdere!!!

Il mar morto

IL MAR MORTO: E' strano ma è proprio così. E' così salato che se provaste ad andare sott'acqua non ci riuscireste.
Si sta seduti come su uno sgabello dove non si tocca. I ragazzi della popolazione locale raccolgono i fanghi per farvi una seduta artigianale di fanghi. Trattate il costo e se vi interessa approfittatene.

Il mar rosso

IL MAR ROSSO: Avete presente i documentari televisivi? Ecco, ci entrerete dentro. Era tutto così bello che abbiamo deciso di restare un giorno di più. Uno dei posti più belli del mondo. Vi cito anche dove abbiamo alloggiato: il campeggio di Aqaba sulla strada da Aqaba per l'Arabia Saudita a pochi chilometri dal confine gestito da tale Mohammed Sea. Lo chiamano tutti Sea perchè è del deserto e si è trasferito al mare. E' una persona squisita che ha fatto i massaggi sulla schiena a due mie compagne di viaggio (che mi hanno detto che era bravissimo), e si è portato Caterina a fare Snorkeling visto che lei era preoccupatissima di andare dove non toccava, e quindi per non farle perdere lo spettacolo che il mare offre ha deciso di prendersi la responsabilità di portarsela in giro.

Il posto è splendido proprio perchè poco frequentato e la barriera corallina è intatta e quasi vergine. Inoltre inizia a pochi metri dalla riva quindi ci si va dal campeggio A PIEDI. Il bagno va fatto vestiti perchè se no il sole vi ustiona. Da portarsi la maschera perchè lì è difficile trovarne (le nostre le abbiamo regalate a Mohammed Sea quando ce ne siamo andati). I colori della barriera corallina e dei pesci sono assolutamente da favola. E l'acqua a più di 30° è un brodino decisamente invitante. NON STO FACENDO PUBBLICITA' PER ALCUNA COMPAGNIA TURISTICA.

Il deserto

IL DESERTO: Ne abbiam visti più d'uno, ma i più belli sono stati quelli della Siria nei pressi di Palmira e quello di Wadi Rumm, dove Lawrence D'Arabia aveva la base. Quest'ultimo è famoso per il colore rosso rosso della sabbia e perchè le dune si trovano in mezzo a montagne rosse splendide. Arrivati al paese in macchina abbiamo trovato sul luogo un ragazzo di 21 anni, studente di informatica ad Amman, che d'estate va al paese con la sua jeep scassata per portarsi in giro i turisti e così mantenersi gli studi. Abbiamo contrattato il prezzo per portarci la notte a dormire in un accampamento berbero nel deserto. Abbiamo lì mangiato una grigliata di pollo. Il posto è veramente suggestivo. La sera un suo amico si sposa al paese e ci chiede se vogliamo andare al matrimonio. Si parte così in piena notte io, lui, Sabrina e Lucia (Caterina e la coppia di turisti francesi son rimasti da soli nell'accampamento. mah)

Quando siamo arrivati al matrimonio andavano tutti via perchè nell'euforia dei festeggiamenti uno dei presenti ha sparati un colpo di fucile sulla gamba di suo cugino per cui hanno dovuto portare all'ospedale lo sfigato ed è finita la festa. Comunque bellissimo il deserto di notte. Comodissimi i materassini su cui abbiamo dormito la notte. Chiedo al ragazzo dove si possono comprare. Mi dice che costano 20.000 lire uno, ma a me li venderebbero per il doppio. Allora gli propongo di vendermene due dei suoi usati a prezzo di 20.000 lire, così poi se li va a comprare nuovi. Lui accetta e così dopo un lungo viaggio i due materassini sono oggi nel mio soggiorno.

Petra

PETRA: Inutile descrivere un posto già descritto ovunque. Posso solo dire che è bello proprio come si dice. Irrinunciabile. Voglio aggiungere anche che costa tanto (60.000 lire, ma del resto se in Giordania non campano di turismo è la loro fine, quindi giustifichiamoli). E' molto faticoso, se non si va svelti, e sotto il sole è dura, non si riesce a vedere tutto. All'interno c'è un servizio mulotaxi per evitare di fare tutto a piedi, ma noi siamo quelli VERI (tranne Lucia che ha deciso di approfittarne). Le sabbie sono incredibilmente di ogni colore dell'arcobaleno, e altro non sono che rocce sbriciolate, quindi anche le rocce sono degli stessi incredibili colori. All'interno del sito vive anche qualcuno, tra cui alcune bambine che dopo averci mostrato tutto il loro repertorio linguistico (non sanno leggere e scrivere ma conoscono parole di una decina di lingue) hanno ballato per alcuni di noi la danza del ventre (ovviamente non c'ero)

Palmira

PALMIRA: La giudico bella quanto Petra. Era la città dell'antica regina Zenobia, che si era ribellata ai romani. Ma la storia studiatevela voi. E' una città in mezzo al deserto famosa per le tombe a torre e l'intera città ha un non so che di magico. Siamo entrati anche dentro una tomba sotterranea non ancora aperta al pubblico in quanto da poco scoperta ed in fase di restauro (archeologo capo giapponese). La nostra guida ha chiesto se potevamo entrare, e appena saputo che eravamo un maschio e tre femmine ci è stato ovviamente detto di sì. Bellissima.

Nemrut Dagi

LA GENTE: Attenti alle sorprese che vi sto per elencare.

1) Il fenomeno criminalità è inesistente.
2) La gente è di una ospitalità incredibile, più che nel sud d'Italia, più di qualsiasi altro posto nel quale io sia mai stato. Giuro. Se volete ho anche un paio di aneddoti a seguire, se non vi frega saltateli.

PROBLEMI CON L'AUTO: Si rompe in Turchia il sensore per far partire la ventola per raffreddare il radiatore durante l'andata. 8000 km senza di essa... In salita ogni tanto l'aria che arriva sul radiatore non basta e bisogna fermarsi a fare raffreddare il motore.

NEMRUT DAGI: Questo è un po' fuori dalle rotte turistiche. E' una montagna in cima alla quale ci sono delle teste giganti. Risale al IX secolo d.c. quando un re locale si fece costruire il sepolcro lì in cima. Il posto è veramente unico. Ci si arriva dopo le solite 5 o 6 pause per non fare fondere il blocco motore (vedi paragrafo precedente). Vi è ambientata la scena finale del libro L'ORACOLO di Manfredi.

Aleppo

ANEDDOTO 1: IL TRAFFICO DI ALEPPO

Tassisti.

Tassì. Gialli

Tassì tassì tassì tassì tassì tassì tassì tassì tassì tassì tassì tassì tassì tassì tassì tassì

a destra a sinistra sopra sotto aiuto corrono tutti aiuto aiuto.

Mi fermo e chiedo dove si può parcheggiare. Si fanno intorno all'auto una ventina di persone finchè uno capisce. E' un negoziante di un baracchino che vende radioline e cassette vergini. Dice al tipo accanto che gli guardi il negozio. Sale in auto. Mi porta ad un parcheggio. Contratta per me il prezzo. E' domenica e non ho valuta locale QUINDI mi prende per mano e mi porta nell'unico cambiavalute della città aperto la domenica. Torniamo al parcheggio dove pago. Mi invita nel suo negozio. Mi offre da bere una aranciata. Ci scambiamo alcune conoscenze linguistiche in una stentata conversazione. Ci salutiamo e mai ha cercato di vendermi qualcosa...

ANEDDOTO 2: L'ALBERGO AL KRAK DEI CAVALIERI

Arriviamo di notte in mezzo alla nebbia in montagna e non troviamo un posto dove dormire. E' una zona in realtà collinare, e le uniche abitazioni sono villette immerse nella vegetazione mediterranea. Buio. Undici e mezza di sera. Mi fermo un momento ed un signore, l'unico essere vivente visto nell'ultimo quarto d'ora si avvicina e chiede se abbiamo bisogno di aiuto. Gli facciamo capire che ci serve un hotel QUINDI mi fa scendere e mi invita a casa sua. Chiama la moglie per prepararmi un tè. Telefona all'albergatore che dopo un quarto d'ora è lì. Si salutano. L'albergatore sale in macchina con noi e ci porta all'albergo...

ANEDDOTO 3: LA CENA DI ALEPPO

Caterina e Lucia vivono di aria e ingrassano. Io mangio e dimagrisco e la sera con Sabrina andiamo in un locale di Aleppo decisamente NON per turisti. C'è da mangiare l'immancabile hummus e poco altro. Un signore è seduto nel tavolo accanto al mio, e nel poco arabo che conosco conduco con lui una conversazione. Ha 40 anni e ne dimostra 60, i denti rimasti si contano sulle dita di una mano. I vestiti non sono propriamente lindi. Mi racconta che vive nel deserto con 4 mogli e un po' di figli. Mi chiede se Sabrina è mia moglie o la mia fidanzata e non crede neanche un po' alle mie negazioni. Mi si avvicina e mi fa vedere cosa tiene nel sacchetto di plastica: un completo reggiseno e mutandine in pizzo rosso. Dice che le ha comprate per la sua moglie più giovane, ma se mi serve questa sera per Sabrina (che mi dice ha le stesse misure) me li presta e glieli restituisco il giorno dopo!! Sabrina mi chiede traduzione immediata ma preferisco posticipare la spiegazione. Ringrazio ma dico che non mi servono. Serata fantastica.

ANEDDOTO 4: LA VENTOLA DEL RADIATORE

Nella solita salita attraversando un canyon in Giordania mi devo fermare perchè il motore è surriscaldato. La strada è sterrata. Ci sorpassa un'auto piena di vestiti che però dopo un po' torna indietro. Il tipo che scende è rappresentante di abiti ma prima faceva il meccanico. Ci dice che è tornato perchè non se la è sentita di lasciarci in difficoltà. Ci spiega come fare partire la ventola con un filo elettrico di cui ci fornisce. Grazie. Ora siamo più tranquilli.

MADABA: Città famosa per i mosaici dell'anno mille, stile Aquileia o Otranto.

La Cappadocia

LA CAPPADOCIA: Urgup, Goreme, le città sotterranee.

Aspendos

ASPENDOS: Resti di città romana in cima a una montagna nei pressi di Antalya in Turchia. Sembra di essere nei film di Indiana Jones. N.B. Strano ma vero ma la canapa indiana è qui vegetazione spontanea.

Dana

DANA: Riserva naturale. Dormiano all'Hotel Dana (consigliato). L'interno del parco è molto costoso. Il proprietario dell'albergo, un ragazzo giovane, ci fa da guida il giorno dopo a vedere le coltivazioni e le piante della zona.
Uno spaccato di vita locale.

Altro...

IL LAGO DI SALE: In Turchia nell'interno vediamo un grande lago salato rosa, e un mucchio di gente ferma. Ci fermiamo anche noi e scopriamo dove si prende il sale che ci vendono poi nei negozi come sale da bagno. Le donne riempiono tutti i sacchetti che abbiamo.

IL BAGNO A MARE IN TURCHIA:
Le donne:- Marcello fermati vogliamo fare il bagno a mare.
Marcy si ferma. Io non ho nessuna voglia di bagno e le aspetto in auto, in mezzo a un accampamento improvvisato di turchi. Le donne fanno il bagno e poi le donne locali le invitano a cambiarsi in un camion.
Lucia tiene l'asciugamano mentre Caterina si cambia e ovviamente fa cadere per sbaglio l'asciugamano nel più bello.

IL CAMPEGGIO IN TURCHIA: Troviamo un campeggio in cui non c'è neanche un occidentale. La sera balliamo nella discoteca del campeggio alla maniera turca. E' un modo diverso dal nostro ma molto bello. La mattina dopo ci invita a colazione il nostro vicino di tenda, un ingegnere turco che lavora alla forestale, in vacanza con la moglie e i 3 figli. Ci dice che viene dalla città terremotata di Baku. Interessantissima la discussione sul problema curdo visto dal punto di vista dei turchi.

GLI SCARAFAGGI e LE BESTIE VARIE: Lucia è capace di vedere gli acari della polvere e gridare:- UN MOSTRO; AAAH

E così ci sono gli scarafaggi di Damasco (in camera mia e di Sabrina) ma soprattutto il minuscolo vermetto lungo un millimetro sulle lenzuola peraltro pulitissime dell'Hotel Dana. Io non lo vedevo da dieci centimetri ma Lucia gridò da 10 metri aaaaaaagh. Dopo lunga trattativa Lucia e Caterina hanno montato la tenda nella hall dell'albergo. LO GIURO E' VERO.

I COSTI DI INGRESSO AI MUSEI IN SIRIA: Esorbitanti. Portatevi finti o veri tesserini per studenti se no vi pelano. I prezzi sono del tipo 1500 lire per i siriani, 15000 lire per i turisti stranieri. Va bene se bisogna vedere pochi luoghi, ma se ne devi visitare 10 o 20 è una vergogna.
Memorabile Lucia che riesce a trattare un prezzo con i custodi di un sito archeologico e dopo essersi messa d'accordo su una cifra dà loro meno soldi e dice che questi vanno bene e basta!

GLI ALBERGHI E I PASTI: Lo standard non è quello occidentale, ma si sopravvive.
Bere sempre acqua minerale. Approfittare dei baracchini delle spremute. Fantastici.
Io ho mangiato di tutto e tranne qualche piccolo problemino di stomaco risolto con spremute di banana e pompelmo non ho avuto diarrea nè altro. Mi sono permesso anche di bere in Turchia l'acqua di rubinetto.
Caterina ha mangiato tonno in scatola e crackers ed ha avuto due volte la diarrea. Hi Hi Hi

LA LINGUA: Meno male che sapevo qualcosina di arabo, specialmente per quanto riguarda la segnaletica, che al di fuori delle strade principali non è bilingue. Comunque inglese, francese e tedesco sono abbastanza conosciuti, quindi non ci sono grandi problemi.